La variabilità della resa e della qualità dell'uva che dà il vino dipende tantissimo dalle condizioni climatiche e dalle condizioni del terreno in cui si trovano i vigneti (quantità di sali minerali, proporzione fra gli stessi, eccetera). Poi non sono sommelier e quindi non lo so dire con certezza, ma credo che il tipo di fermentazione che avviene per il vino sia meno controllabile per quello che avviene nella birra.
Le condizioni climatiche invece non influenzano la qualità del malto d'orzo fondamentalmente perchè il prodotto utilizzato per la fermentazione è appunto un derivato dell'orzo, il malto appunto, e quindi la differenza la fanno le malterie. E le malterie riescono a tenere una buona costanza nel risultato. Il luppolo invece cambia ad ogni raccolta, però le birre con tanto luppolo le bevono solo gli appassionati.
Tutti gli altri si bevono un prodotto microfiltrato e pastorizzato (le birre industriali, appunto) che cancella il 99% delle proprietà organolettiche della birra e quindi tutta la sua possibile variabilità. L'esigenza delle multinazionali è di buttare fuori un prodotto sempre uguale a se stesso, che non sa di un cazzo, ma almeno è riconoscibile.