4) Pigri si nasce
Non vi è alcun dubbio che l'essere pigri sia un dono di natura e non una condizione a cui si può aspirare, a cui si può arrivare con l'esercizio, proprio perchè l'esercizio stesso è in contrasto con la pigrizia.
Già in tenera età il predestinato si dimostra pigro. Non vi è dubbio che il pigro sia dotato di un alto livello di intelligenza: con una rapidissima valutazione della situazione circostante riesce sempre ad individuare ed evitare, grazie al suo meraviglioso istinto, l'azione più faticosa fra quelle esaminate.
Dal momento del parto, che non potrà essere altro che cesareo con estrazione dell'infante con ventosa, il piccolo pigro comincerà la sua piccola attività principalmente mangiando, evacuando e dormendo. Notare che l'infante pigro non piange MAI, ed è già da subito ancora più simpatico e accettato nella famigliola.
Nell'età evolutiva attorno ai cinque anni, il piccolo pigro, tenderà al riposo pomeridiano, e qualora fosse costretto a giocare con i compagni avrà un comportamento tipico.
Nella "mosca cieca" o nel "Nascondino" si presentano due casi: nel caso tocchi a lui "stare sotto" e contare, il piccolo pigro conterà, lentamente, fino a che i compagni non si romperanno le scatole nel rimanere nascosti, annullando l'effetto ricerca (faticosa) del gioco; nel caso sia uno di quelli che si devono nascondere , sicuramente sarà il primo ad essere catturato alla fine della conta, essendosi nascosto male e per giunta vicino al "contatore".
Nessun piccolo pigro ama piegarsi, sporcarsi, sudare o mettersi in situazioni di pericolo per nascondersi.
Si è osservato che nel gioco del dottore, il pigro fa sempre l'ammalato; nei giochi di guerra è il primo a morire, e a "Guardie e ladri" è sicuramente il ladro da scovare, piuttosto che l'inseguitore.
Il bambino pigro tenderà a comunicare pronunciando solo piccoli versi o monosillabi fino all'età massima della vergogna (quella scolastica), indicando le parole e le cose senza mai effettivamente costruire frasi sintatticamente valide, dicendo parole semplici: pappa, papà, mamma, cacca, zio, eccetera.
Da grande tenderà a usare verbi all'infinito, perchè le coniugazioni dei verbi italiani sono elencate anche tra le dodici fatiche di ercole. Insomma, può capitare che il pargolo parli un po' come Tarzan: "Io andare a scuola, mangiare tonno in scatola, etc..." I bambini più pigri grugniscono, grufolano ed emettono fonemi tipo le balene e i delfini.
5) Osservazione per i non pigri: nonostante venga spontaneo farlo, non accusate mai il pigro di essere tale perchè sarebbe ingiusto: sarebbe come accusare una persona di avere un determinato aspetto fisico, o una determinata andatura. E' un po' essere razzisti.
Il pigro non è cattivo, la sua essenza è la bontà: nessuna cattiva azione è di per sè comoda da attuare, per cui il pigro attuerà sempre una posizione di neutralità, anche a scapito della propria immagine.
Il pigro è comunque poco conscio della sua fortuna: egli in un primo momento non si rende conto di essere pigro. I suoi ragionamenti riflettono effettivamente la volontà di compiere una determinata azione, anche se questa viene posticipata nel tempo. Non c'è quindi un presupposto di base a sostegno del rifiuto del compimento dell'azione, quanto piuttosto un rimandare l'azione a quando egli stesso non avrà più spinta emozionale a compierla.
Mi rendo conto che l'ultimo pensiero è un tantino complicato da capire. Ma un vero pigro sa cosa fare: se ne frega e passa oltre.
Last edited by Tuddu at 3/19/2009 7:35:17 PM