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NBA 2009/2010 (thread closed)

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100458.117 in reply to 100458.116
Date: 8/24/2009 3:10:12 PM
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...mi sa che state, come si dice quanto meno dalle mie parti, spalando un pò la brocca nei commenti...

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100458.118 in reply to 100458.117
Date: 8/24/2009 3:12:40 PM
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non so cosa volevi intendere, ma ho messo in mezzo te perchè da ciò che ho capito sei 1 allenatore ed era quasi un chiedere il tuo parere...

From: Axel

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100458.119 in reply to 100458.118
Date: 8/24/2009 3:26:35 PM
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Vedo che le cavolate abbondano :D
A starvi a sentire sembrerebbe che basta essere alti più o meno 200cm pomparsi per bene in palestra ed ecco che si diventa uno tra i più forti giocatori al mondo.
Ora vi saluto che vado a cercare 25cm e poi corro subito in palestra :P

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100458.120 in reply to 100458.119
Date: 8/24/2009 3:29:48 PM
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Siamo alti uguali

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100458.123 in reply to 100458.120
Date: 8/24/2009 3:37:53 PM
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Siamo alti uguali :P


sono con voi...

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100458.124 in reply to 100458.119
Date: 8/24/2009 4:35:17 PM
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Ora vi saluto che vado a cercare 25cm e poi corro subito in palestra :P


io vado a cercarne 11, se riesco a trovarli cerco anche un po' di jumper :P

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100458.125 in reply to 100458.118
Date: 8/25/2009 6:51:49 AM
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Intendo dire che giudicare "un pippone" Le Bron James é un giudizio qualunquista senza alcun'idea di cosa sia la pallacanestro.
Stiamo parlando di uno dei più forti giocatori in attività sul globo terrestre, per capacità fisiche, coordinative a terra ed in volo, di equilibrio e leadership. in 5 anni che é pro si é costantemente migliorato per cifre e risultati sportivi, crea mis-match molto spesso favorevoli con il suo avversario diretto nelle partite, perché é un'ala piccola, ma troppo forte fisicamente per essere marcato da una comune ala piccola e può giocare ala grande, ma é troppo veloce per una comune ala grande. In cambi difensivi può difendere dalla point guard al centro senza particolari problemi, fisici, tecnici ed atletici.
Tecnicamente é migliorato nel tiro (percentuali molto più confortanti rispetto ad inizio carriera), sia come percentuali, che come tecnica di rilascio, ha migliorato decisamente la sua qualità di passaggio e visione di gioco.
Ha difetti? certamente, é impossibile non averne, ma da qui a dire che é un brocco...
Questo messo in post-alto ad un olimpiade non troppo lontana nel tempo ha fatto il "culo" a tutte le zone europee e sud-americane che gli si sono presentate davanti "sfatando" il mito per il quale gli statunitensi non sapessero attaccare la zona... chiedere a Coach-K e a quello che insieme a Anthony é stato decisivo a Pechino per attaccare la zona (cosa che dimostra intelletto cestistico e capacità di adattamento alla situazione).
Non dimentichiamoci che Micheal Jordan, pur essendo un campione oltre-misura, per molti il migliore di sempre, é diventato pro nell'84 ed ha vinto il primo titolo nel '91, dopo 7 anni di professionismo a 29 anni.
Questo per dire che non é facile vincere pur essendo un talento assoluto se dietro non si ha una squadra di un certo livello, esperienza e la continuità e la voglia di migliorarsi con costanza e dominare la partita.

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100458.126 in reply to 100458.125
Date: 8/25/2009 7:10:26 AM
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Intendo dire...[...]...dominare la partita.



Quotato in tutto e per tutto!

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100458.127 in reply to 100458.126
Date: 8/25/2009 7:32:35 AM
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L'ala di Miami, 20 anni, seconda scelta del draft 2008, è in clinica a Houston per curarsi dalla depressione. Difficile stabilire se Beasley sarà a disposizione del tecnico Spoelstra il 29 settembre quando si aprirà il camp degli Heat.

NEW YORK (Usa), 25 agosto 2009 - Pat Riley e gli Heat avevano grandi progetti per Michael Beasley per il prossimo campionato. La sua mancanza di maturità e una certa ossessione, che sembrava più che altro paranoia, nei confronti di non meglio identificati “nemici”, sembravano soltanto piccoli ostacoli superabili con l’esperienza. Dopo tutto la seconda scelta assoluta del draft 2008 era arrivato alla Nba dopo una sola stagione a Kansas State e di tempo per maturare ne aveva davanti parecchio. Adesso però tutto sembra essere cambiato. Il giocatore, 20enne, infatti, negli ultimi giorni aveva fatto perdere le sue tracce, ma adesso si è saputo che è ricoverato in una clinica di Houston. I suoi problemi? Di natura psicologica, e a quanto sembra (anche se nessuno vuole confermare ufficialmente questa voce) anche di dipendenza da sostanze stupefacenti (sembra marijuana).

Ragazzata — Un fulmine a ciel sereno in casa Heat, anche se Beasley aveva creato diversi problemi alla dirigenza nello scorso campionato a cominciare dalla bravata commessa alla “rookie orientation” la scorsa estate quando il giocatore, insieme al compagno di squadra Mario Chalmers, si era fatto beccare dal servizio di sicurezza della Nba in una camera d’albergo con due ragazze e una non meglio quantificata dose di marijuana. La matricola degli Heat allora aveva fatto andare su tutte le furie David Stern, che lo aveva multato di ben $50.000 dollari. Segnali di una pericolosa immaturità, diventata poi evidente con l’andare del campionato.

Ricovero — Nonostante un discreto (anche se troppo discontinuo) rendimento sul parquet, Beasley aveva creato diversi problemi nello spogliatoio, e durante la offseson aveva deciso di trasferirsi a Houston per poter lavorare in vista del prossimo campionato con più tranquillità. Me nelle ultime settimane il giocatore aveva dato segnali davvero preoccupanti, arrivando addirittura a pubblicare sul suo sito di Twitter frasi da brividi tipo : “Mi sento come se non valesse più la pena vivere. Sono finito”. Con queste prospettive il suo ricovero in una clinica specializzata nel recupero di persone con problemi di dipendenza di Houston sembra davvero il male minore. Tutto è ancora decisamente nebuloso, non si sa nemmeno il nome della clinica (la famiglia di Beasley tiene la bocca cucita, e nemmeno il suo agente sembra sapere quello che sta succedendo al giocatore), ma la cosa naturalmente preoccupa non poco Pat Riley. Difficile sapere se Beasley sarà a disposizione del tecnico Erik Spoelstra il 29 settembre quando si aprirà il camp degli Heat, una cosa è sicura: Michael Beasley in questo momento ha bisogno d’aiuto, la Nba spera che lo possa finalmente trovare dai medici a Houston.

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