Scusate se mi intrometto ma secondo me il problema di fondo, prima ancora di decidere se esasperare-pompare-estremizzare i giocatori, è la sostenibilità economica dei giocatori stessi.
Già adesso, un lungo da U21 di 21 anni è a malapena sostenibile da una squadra di serie III; al contrario, un nano da U21 è sostenibilissimo anche in una serie IV perchè comunque le skill da fare salire sono di più in un nano che in un lungo.
Premesso ciò, quanto dei nostri insuccessi (anzi no, successi ma meno di quanto sperato) è dovuto al fatto che nella stagione dei 21 anni si allenano più le secondarie che le primarie, mentre polacchi, spagnoli e usa continuano imperterriti a pompare le primarie?
Altra domanda: se decidessimo di pompare a missile i lunghi, quanti di questi lunghi arriverebbero effettivamente ad essere "affidabili" in quanto ben allenati ma soprattutto gestiti nell'anno della convocazione? Mica tutti sono come lo svizzero che ha gestito Evangelisti e, per il famoso discorso economico di cui sopra, può essere che i proprietari già dai 20 anni e non più a 21 si spaventino per l'ingaggio del loro cucciolo e lo cedano, con buona pace delle programmazioni.
Se si decidesse di estremizzare i giocatori, non si corre dunque il rischio di limitare troppo drasticamente il parco giocatori azzurrabile e se le cose dovessero prendere una piega storta, di non avere una nazionalina nemmeno decente da proporre per mancanza di giocatori validi?
Può avere senso decidere in partenza di considerare nei nostri DB nazionali solo lunghi 18enni di squadre dalla serie III in su e nani dalla IV in su per via della sostenibilità economica?